Emil 32



IL LUTTO INDAFFARATO

Tutte le verità sono contro di noi. Ma noi continuiamo a vivere, perchè le accettiamo in quanto tali, perchè ci rifiutiamo di trarne le conseguenze. Dov'è colui che abbia trasferito - nella sua condotta- una sola conclusione dell'inseguimento dell'astronomia, della biologia, e che abbia deciso di non alzarsi più dal letto per ribellione o per umiltà di fronte alle distanze siderali o ai fenomeni naturali? Si diede mai orgoglio vinto dall'evidenza della nostra irrealtà? E chi fu mai tanto audace da non fare più niente dato che ogni atto è ridicolo nell'infinito? Le scienze provano il nostro nulla. Ma chi ne ha tratto l'ultima lezione? Chi è divenuto eroe della pigrizia totale? Nessuno incrocia le braccia: siamo più operosi delle formiche e delle api. Però se una formica, se un'ape - per il miracolo di un'idea o per fare una tentazione di singolarità - si isolasse nel formicaio o nello sciame, se contemplasse dall'esterno lo spettacolo delle sue pene, si ostinerebbe ancora nella sua fatica?
Soltanto l'animale razionale non è riuscito a imparare niente dalla sua filosofia: egli si tiene in disparte - e nondimeno persevera negli stessi errori efficaci in apparenza e nulli in realtà. Vista da fuori, da un qualsiasi punto archimedico, la vita - con tutte le sue convinzioni - non è più possibile, e nemmeno concepibile. Non si può agire se non contro la verità. L'uomo ricomincia ogni giorno, nonostante tutto ciò che sa, contro tutto ciò che sa. E ha spinto questo equivoco fino al vizio. La chiaroveggenza è in lutto, ma -strano contagio - questo lutto stesso è attivo; così, siamo trascinati in un corteo funebre fino al Giudizio Universale; così, dell'ultimo riposo stesso, del silenzio finale della storia, abbiamo fatto un'attività: è la messinscena dell'agonia, il bisogno di dinamismo perfino nei rantoli...

(Le civiltà affannate si esauriscono prima di quelle che si adagiano nell'eternità. La Cina, che prospera per millenni nel fiore della sua vecchiaia, è l'unica a proporre un esempio da seguire; ed è anche l'unica che sia giunta ormai da un pezzo a una saggezza raffinata, superiore alla filosofia: il taoismo supera tutto ciò che lo spirito ha concepito sul piano del distacco. Noi contiamo per generazioni: la maledizione delle civiltà soltanto secolari è di aver perduto, nella loro cadenza precipitosa, la coscienza intemporale.
Con ogni evidenza, noi siamo al mondo per non fare nulla: ma, invece di portare con noncuranza la nostra putredine, esaliamo sudore e ci affanniamo nell'aria fetida. Tutta la Storia è in putrefazione; i suoi miasmi avanzano verso il futuro: noi corriamo loro incontro, non fosse altro che per la febbre insita in ogni decomposizione.
è troppo tardi perchè l'umanità si emancipi dall'illusione dell'atto, soprattutto è troppo tardi perchè si innalzi alla santità dell'ozio).