Emil 81



TRIBOLAZIONE DI UNO STRANIERO

Nato in qualche tribù sfortunata, percorre in lungo e in largo i viali dell'Occidente. Innamorato successivamente di diverse patrie, non spera più di trovarne una: irrigidito in un crepuscolo intemporale, cittadino del mondo - e di nessun mondo -, è inefficace, non ha nome né vigore. I popoli senza destino non possono darne uno ai loro figli che, assetati di altri orizzonti, se ne innamorano e poi li esauriscono per finire anch'essi con l'essere spettri delle loro ammirazioni e delle loro stanchezze. Non avendo nulla da amare nel loro paese, ripongono il loro amore altrove, in altre contrade, dove il loro entusiasmo stupisce gli indigeni. Troppo sollecitati, i loro sentimenti si logorano e si degradano, l'ammirazione in primo luogo...e lo Straniero che si è dissipato lungo tante strade esclama: "Mi sono fabbricato innumerevoli idoli, ho innalzato dappertutto troppi altari e mi sono inginocchiato davanti a un'infinità di dèi. Adesso, stanco di adorare, ho sperperato la dose di delirio avuta in sorte. Si hanno risorse soltanto per gli assoluti della propria razza, giacché un'anima, al pari di un paese, non sboccia se non entro le proprie frontiere: io pago per averle varcate, per aver eletto l'Indefinito a mia patria e venerato divinità straniere, per essermi prosternato davanti a secoli che avevano escluso i miei antenati. Da dove io venga, non saprei più dire: nei templi, sono senza fede; nelle città, senza ardore; accanto ai miei simili, senza curiosità; sulla terra, senza certezze. Datemi un desiderio preciso e rovescerò il mondo. Liberatemi da quest'onta degli atti che mi fa recitare ogni mattina la commedia della resurrezione, e ogni sera quella della sepoltura; nel frattempo, nient'altro che questo supplizio nel sudario della noia... Sogno di volere - e tutto quello che voglio mi sembra senza valore. Come un vandalo roso dalla malinconia, mi dirigo senza meta, io senza io, verso non so più quali luoghi... per scoprire un dio abbandonato, un dio da lui stesso ateo, e addormentarmi all'ombra dei suoi ultimi dubbi e dei suoi ultimi miracoli."