Emil 14
IL DIAVOLO RASSICURATO.
Perchè mai Dio è così scialbo, così fiacco, così scarsamente pittoresco? Perchè è privo di interesse, di vigore, di attualità e ci assomiglia così poco? Esiste immagine meno antropomorfica e più gratuitamente lontana? Come abbiamo potuto proiettare in lui così pallidi lumi e forze così incerte? Dove sono defluite le nostre energie, dove si sono riversati i nostri desideri? Chi ha dunque assorbito il nostro eccesso d'insolenza vitale?
Ricorreremo al Diavolo? Ma non potremmo rivolgergli preghiere: adorarlo significherebbe pregare introspettivamente, pregare noi stessi. Non si prega l'evidenza: l'esatto non è oggetto di culto. Noi abbiamo trasferito nel nostro doppio tutti i nostri attributi e, per rivalutarlo con una parvenza di solennità, lo abbiamo vestito di nero: le nostre vite e le nostre virtù in lutto. Dotandolo di cattiveria e di perseveranza, nostre qualità dominanti, ci siamo affannati a renderlo il più vivo possibile; abbiamo consumato le nostre forze per creare la sua immagine, per farlo agile, vivace, intelligente, ironico, e soprattutto meschino. Le riserve di energia a nostra disposizione per creare Dio erano minime. Allora ricorremmo all'immaginazione e a quel po' di sangue che ci restava: Dio non poteva essere che il frutto della nostra anemia - un'immagine malferma e rachitica. Egli è mite, buono, sublime, giusto. Ma chi si riconosce in questo intruglio dal profumo di acqua di rose relegato nella trascendenza? Un essere senza duplicità manca di spessore e di mistero; non nasconde nulla. Soltanto l'impurità è segno di realtà. E se i santi non sono del tutto privi di interesse, è perchè la loro sublimità si mescola al romanzo e la la loro eternità si presa alla biografia; le loro vite rivelano che essi hanno lasciato il mondo per un genere che di tanto in tanto può attirarci...
Poichè trabocca di vita, il Diavolo non ha altari: l'uomo si riconosce troppo in lui per poterlo adorare; lo detesta a ragion veduta; si ripudia, e mantiene gli attributi dell'indigenza divina. Ma il Diavolo non se ne duole e non aspira a fondare una religione: non ci siamo noi a garantirlo dall'inedia e dall'oblio?