Emil 15
PASSEGGIATA SULLA CIRCONFERENZA
Dentro al cerchio che rinchiude gli esseri umani in una comunione di interessi e di speranze, lo spirito nemico dei miraggi si apre una strada dal centro verso la periferia. Non può più udire da vicino il brulichio degli uomini: vuole guardare da più lontano possibile la simmetria maledetta che li collega. Dappertutto vede martiri: gli uni si sacrificano per bisogni visibili, gli altri per necessià incrollabili, pronti tutti a soppellire i loro nomi sotto una certezza; e, poichè non tutti possono riuscirci, la maggior parte espia con la banalità l'eccesso di sangue che ha sognato...Le loro vite sono fatte di un'immensa libertà di morire che essi non hanno messo a profitto: inespressivo olocausto della storia, la fossa comune li inghiotte. Ma il devoto delle separazioni, cercando strade che le orde non infestano, si ritira verso il margine estremo e compie evoluzioni sul tracciato del cerchio, che non può oltrepassare finchè è sottomesso al corpo; e intanto la Coscienza si libra più oltre, totalmente pura in una noia senza esseri né oggetti. Non soffrendo più, superiore ai pretesti che invitano a morire, dimentica l'uomo che la sostiene. Più irreale di una stella scorta in un'allucinazione, essa evoca la condizione di una piroetta siderale - mentre sulla circonferenza della vita l'anima passeggia incontrando sempre soltanto se stessa e la propria impotenza a rispondere all'appello del Vuoto.