Emil 38
SCAPPATOIE
Traggono le ultime conseguenze soltanto coloro che vivono fuori dall'arte. Il suicidio, la santità, il vizio sono altrettante forme della mancanza di talento. Diretta o camuffata, la confessione attraverso la parola, il suono o il colore, blocca l'agglomerazione delle forze interiori e le indebolisce respingendole verso il mondo esterno. è una diminuzione salutare che fa di qualsiasi atto creativo un elemento di fuga. Ma colui che accumula energie vive sotto pressione, da schiavo dei propri eccessi; nulla gli impedisce di naufragare nell'assoluto...
La vera esistenza tragica non si trova quasi mai fra coloro che sanno maneggiare le potenze segrete di cui sono logorati; a furia di depauperare la loro anima attraverso la loro opera, da dove potrebbero attingere l'energia per giungere ad atti estremi? Quel dato eroe si è realizzato in un modo di morire stupendo perchè non possedeva la facoltà di spegnersi progressivamente dentro ai versi. Ogni eroismo espia - attraverso il genio del cuore - una mancanza di talento, ogni eroe è un essere senza talento. Ed è questa carenza a proiettarlo avanti e ad arrichirlo, mentre coloro che hanno impoverito con la creazione il loro patrimonio di ineffabile sono respinti, come esistenze, in secondo piano, sebbene il loro spirito possa elevarsi al di sopra di tutti gli altri. C'è che si estromette dal rango dei suoi simili ricorrendo al convento o ad altri artifici - alla morfina, all'onanismo, o all'alcool -, quando una forma di espressione avrebbe invece potuto salvarlo. Ma poichè è sempre presente a se stesso, perfettamente padrone delle sue riserve e delle sue delusioni, poiché porta il peso della sua vita senza possibilità di alleggerirlo con i pretesti dell'arte, egli può solo, assorbito com'è da se stesso, essere totale nei gesti e nelle risoluzioni, può solo giungere a una conclusione che lo coinvolga interamente; non sa assaporare gli eccessi: vi affoga; e affoga per davvero nel vizio, in Dio e nel proprio sangue, mentre le viltà dell'espressione lo avrebbero fatto arretrare dinanzi al supremo. Colui che si esprime non agisce contro se stesso; conosce soltanto la tentazione delle conseguenze estreme. E disertore non è chi le trae bensì chi si dissipa e si divulga nel timore di perdersi e di crollare una volta lasciato a se stesso.