Emil 21



IL VELENO ASTRATTO

è importante che anche i nostri mali vaghi, le nostre inquietudini diffuse, che degenerano in fisiologia, siano ricondotti, con un procedimento inverso, alle manovre dell'intelligenza.Se si innalzasse la Noia - percezione tautologica del mondo, tetro già deduttiva, se le si offrisse la tentazione di una prestigiosa sterilità? Quando non si appoggia a un ordine superiore, l'anima sprofonda nella carne - e la fisiologia diventa l'ultima parola dei nostri ebetismi filosofici. Convertire i veleni immediati in valori di scambio intellettuale, promuovere alla funzione di strumento la corruzione evidente, oppure servirsi di norme per coprire l'impurità di ogni sentimento e di ogni sensazione, tutto ciò che è una ricerca di eleganza necessaria allo spirito, in confronto al quale l'anima - questa iena patetica - è soltanto profonda e sinistra. Lo spirito in sé può essere soltanto superficiale, dato che la sua natura si preoccupa unicamente della sistemazione degli avvenimenti concettuali e non delle loro implicazioni nelle sfere che essi significano. I nostri stati gli interessano unicamente nella misura in cui sono trasferiili. Così la malinconia emana dai nostri visceri e raggiunge il vuoto cosmico; ma lo spirito lo adotta soltanto epurata da ciò che la collega alla fragilità dei sensi; esso la interpreta; affinata, diviene punto di vista: malinconia categoriale. La teoria fiuta e capta i nostri veleni; e li rende meno nocivi. è una degradazione dall'alto, poichè lo spirito - amante delle vertigini pure - è nemico delle intensità.