Emil 22



LA COSCIENZA DELL'INFELICITà

Qualsiasi cosa, elementi e atti, concorre a ferirti, corazzarti di sdegni, isolarti in una fortezza di disgusto, sognare indifferenze sovrumane? Gli echi del tempo ti perseguiterebbero nelle tue estreme assenze... Quando nulla può impedirti di sanguinare, le idee stesse si tingono di rosso o sconfinano come tumori le une sulle altre. Nella farmacie non vi è alcun rimedio contro l'esistenza - solo palliativi per i fanfaroni. Ma dov'è l'antidoto alla disperazione chiara, infinitamente articolata, fiera e sicura? Tutti gli esseri sono infelici; ma quanti lo sanno? La coscienza dell'infelicità è una malattia troppo grave per figurare in un'aritmetica delle agonie o nei registri dell'Incurabile.Essa sminuisce il prestigio dell'inferno e trasforma i mattatoi dei tempi in idilli. Quale peccato hai commesso per nascere, quale colpa per esistere? Il tuo dolore, al pari del tuo destino, è senza motivo. Soffrire davvero significa accettare l'invasione dei mali senza la scusa della causalità, come un favore della natura demente, come un miracolo negativo...
Nella frase del Tempo gli uomini si inseriscono come le virgole, mentre tu, per arrestarlo, ti sei immobilizzato in punto.