Emil 41
DUPLICE VOLTO DELLA LIBERTà
Benché il problema della libertà sia insolubile, possiamo sempre parlarne, metterci dalla parte della contingenza o della necessità... La nostra indole e i nostri pregiudizi ci facilitano una scelta che scioglie e semplifica il problema senza risolverlo. Mentre nessuna costruzione teorica riesce a farcelo percepire, a farcene sentire la realtà densa e contradditoria, un'intuizione privilegiata ci introduce nel cuore stesso della libertà, nonostante tutti gli argomenti inventati contro di essa. E noi abbiamo paura - abbiamo paura dell'immensità del possibile, non essendo preparati a una rivelazione così grande e così improvvisa, a questo bene pericoloso cui aspiriamo e dinanzi al quale arretriamo. Che cosa faremo, abituati come siamo alle catene e alle leggi, di fronte a un'infinità di iniziative, a un'orgia di risoluzioni? La seduzione dell'arbitrario ci spaventa. Se possiamo intraprendere qualsiasi atto, se non vi sono più limiti all'ispirazione e ai capricci, come evitare di perderci nell'ebbrezza di tanto potere?
La coscienza scossa da questa rivelazione, s'interroga e trasalisce. Chi, in un mondo dove si può disporre di tutto, non viene preso dalla vertigine? L'omicida fa un uso illimitato della propria libertà, e non può resistere all'idea della propria potenza. Ciascuno di noi è in grado di prendere la vita altrui. Se tutti coloro che abbiamo ucciso col pensiero scomparissero davvero, la terra non avrebbe più abitanti. Noi ci portiamo dentro un carnefice reticente, un criminale irrealizzato. E coloro che non hanno il coraggio di confessare a se stessi le proprie inclinazioni omicide, assassinano in sogno, popolano di cadaveri i loro incubi notturni.
Davanti a un tribunale assoluto, solo gli angeli sarebbero assolti. Giacchè non vi è mai stato uomo che non si sia augurato - almeno inconsciamente - la morte di un altro uomo. Ognuno si trascina dietro un cimitero di amici e di nemici; e poco importa che questo cimitero sia relegato negli abissi del cuore o proiettato alla superficie dei desideri.
La libertà, intesa nelle sue implicazioni ultime, pone il problema della nostra vita o di quella degli altri; essa comporta la duplice possibilità di salvarci o di perderci. Ma noi ci sentiamo liberi, sappiamo capire le nostre possibilità e i nostri pericoli solo in modo discontinuo. E proprio questa intermittenza, la rarità di questi momenti spiegano perchè il mondo non è che un mattatoio mediocre e un paradiso fittizio. Dissertare sulla libertà non porta ad alcuna conseguenza, né in bene né in male; ma disponiamo soltanto di attimi per accorgerci che tutto dipende da noi...
La libertà è un principio etico di essenza demoniaca.