Emil 47
DUALITà
Vi è una volgarità che ci induce ad accettare nel mondo qualsiasi cosa, ma che non è abbastanza potente da farci accettare il mondo stesso. Possiamo quindi sopportare i mali della vita pur ripudiando la Vita, lasciarci trascinare dalle effusioni del desiderio pur rifiutando il Desiderio. Nel consenso dell'esistenza vi è una sorta di bassezza, alla quale sfuggiamo grazie al nostro orgoglio e ai nostri rimpianti, ma soprattutto grazie alla malinconia che ci impedisce di scivolare verso un'affermazione finale, strappata alla nostra viltà. C'è qualche cosa di più spregevole che dire sì al mondo?
Eppure noi moltiplichiamo senza posa il nostro consenso, questa triviale ripetizione, questo giuramento di fedeltà alla vita, rinnegato soltanto da da tutto ciò che in noi rifiuta la volgarità. Possiamo vivere come vivono gli altri e tuttavia nascondere un no più grande del mondo: è l'infinito della malinconia...
(Si possono amare soltanto gli esseri che non superano quel minimo di volgarità indispensabile per vivere. Sarebbe però difficile delimitare quantitativamente tale volagarità, tanto più che nessun atto può farne a meno. Tutti coloro che vengono respinti dalla vita dimostrano di non essere stati sufficientemente sordidi... Chi ha la meglio nel conflitto con i propri parenti esce da un letamaio; e chi è vinto paga una purezza che non ha voluto contaminare. In ogni uomo niente è più reale e genuino della sua volgarità, fonte di tutto ciò che è elementarmente vivo. Ma d'altra parte, più si è inseriti nella vita, più si è spregevoli. Colui che non sparga attorno a sé una vaga irradiazione funebre, e il cui passaggio non lasci una traccia di malinconia proveniente da mondi lontani, appartiene alla sub-zoologia, e più specificamente alla storia umana. La contrapposizione tra la volgarità e la malinconia è così irriducibile che al confronto tutte le altre sembrano invenzioni dello spirito, arbitrarie e amene; anche le più rigide antinomie si attenuano davanti a questa contrapposizione in cui si affrontano - secondo un dosaggio predeterminato - i nostri bassifondi e il nostro fiele sognatore).