Emil 72
MALEDIZIONE DIURNA
Ripetersi mille volte al giorno "Niente ha valore quaggiù", ritrovarsi eternamente allo stesso punto e mulinare scioccamente come una trottola... Giacché non vi è progressione nell'idea della vanità di ogni cosa, né punto d'arrivo; e, per quanto lontano ci si avventuri in queste rimuginazioni, la nostra conoscenza non ne è minimamente accresciuta: essa si ritrova allo stato attuale altrettanto ricca e insignificante di come era al punto di partenza. è un arresto nell'incurabile, una lebbra dello spirito, una rivelazione attraverso lo stupore. Un povero di spirito, un idiota che subisca un'illuminazione e vi si insedi senza alcuna possibilità di uscirne e di recuperare la sua condizione nebulosa e confortevole: ecco lo stato di colui che si vede coinvolto suo malgrado nella percezione dell'universa fatalità. Abbandonato dalle sue notti, e come in preda a una chiarezza che lo soffoca, non sa cosa farsene di questo giorno che non finisce più. Quando dunque la luce cesserà di diffondere i suoi raggi, funesti al ricordo di un mondo notturno e anteriore a tutto ciò che fu? Com'è remoto il caos, riposante e calmo, che ha preceduto la terribile Creazione, oppure quello, ancora più dolce, del nulla mentale!