Emil 103
L'ESTETA AGIOGRAFO
Non è certo un segno di benedizione essere stati ossessionati dall'esistenza dei santi. A questa ossessione si mescola un gusto per le malattie e un'avidità di depravazioni. Ci si preoccupa della santità solamente se si è stati delusi dai paradossi terreni; allora se ne cercano altri, di una natura più strana, imbevuta di profumi e di verità ignoti; si spera in follie introvabili nei brividi quotidiani, follie cariche di un esotismo celeste - ci si scontra così con i santi, con i loro gesti, la loro temerità, il loro universo. Spettacolo inconsueto! Ci si ripromette di restare a contemplarlo per tutta la vita, di esaminarlo con una dedizione voluttuosa, di sottrarsi alle altre tentazioni perchè finalmente si è incontrata quella vera e inaudita. Ecco l'esteta diventato agiografo, pronto per un pellegrinaggio erudito...Egli lo intraprende senza sospettare che è soltanto una passeggiata, e che in questo mondo tutto delude, anche la santità.