Emil 99



Non c'è alcun bisogno di credere a una verità per sostenerla, né di amare un'epoca per giustificarla, dato che ogni principio è dimostrabile e ogni avvenimento legittimo. L'insieme dei fenomeni - frutti dello spirito o del tempo, non importa - è suscettibile di esser accolto o negato secondo la nostra disposizione del momento:
gli argomenti, che siano prodotti dal nostro rigore o dai nostri capricci, si equivalgono sotto ogni aspetto.Niente è indifendibile - dalla proposizione più assurda al crimine più mostruoso. La storia delle idee, come quella dei fatti, si sviluppa in un clima di insensatezza: chi potrebbe, in buona fede, trovare un arbitro capace di risolvere i litigi di questi gorilla anemici o sanguinari?
La terra è il luogo in cui si può affermare tutto con la stessa verosomiglianza: qui assiomi e deliri sono intercambiabili; slanci e prostrazioni si confondono; elevazioni e bassezze partecipano di un medesimo movimento. Indicatemi un solo caso a sostegno del quale non sia possibile trovare nulla. Gli avvocati dell'inferno non hanno meno ragioni di quelli del cielo - e io difenderei la causa del saggio e quella del folle con lo stesso fervore. Il tempo corrompe tutto ciò che si manifesta e agisce: un'idea o un avvenimento, attuandosi, prendono forma e si degradano. Così, quando la moltitudine degli umani si mise in moto, ne derivò la Storia e, con essa, l'unico desiderio puro che abbia ispirato: che si concluda in un modo o nell'altro.

Troppo maturi per altre aurore, e avendo compreso troppi secoli per desiderarne di nuovi, non ci resta che sguazzare nelle scorie della civiltà. Il cammino del tempo seduce ormai solo gli imberbi e i fanatici...
Siamo i grandi decrepiti, oppressi da antichi sogni, inetti per sempre all'utopia, tecnici delle spossatezze, affossatori del futuro, atterriti dalle reincarnazioni del vecchio Adamo. L'Albero della Vita non conoscerà più alcuna primavera: è legno secco; se ne faranno bare per le nostre ossa, per i nostri sogni e per i nostri dolori. La nostra carne ha ereditato il fetore delle belle carogne disseminate lungo i millenni. La loro gloria ci ha affascinati, e noi l'abbiamo esaurita. Nel cimitero dello Spirito riposano i princìpi e le formule: il Bello è definito, e lì sotterrato. E con lui il Vero, il Bene, il Sapere e gli Dèi. Vi marciscono tutti assieme. (La Storia: ambito in cui si decompongono le maiuscole e, con esse, chi le immaginò e le ebbe care.)
...Mi aggiro in questo cimitero. Sotto quella croce dorme il suo ultimo sonno la Verità; accanto a lei il Fascino; un po' più in là, il Rigore, e, sopra una moltitudine di lapidi che ricoprono deliri e ipotesi, si erge il mausoleo dell'Assoluto: qui giacciono le false consolazioni e le vette ingannatrici dell'anima. Ma, ancora più in alto, a coronare questo silenzio, aleggia l'Errore - e trattiene i passi del funebre sofista.