Emil 105
LA DONNA E L'ASSOLUTO
"Mentre nostro Signore mi parlava e io contemplavo la sua meravigliosa bellezza, notavo la dolcezza e talvolta la severità con le quali la sua bocca così bella e così divina proferiva le parole. Avevo un desiderio estremo di sapere quali fossero il colore dei suoi occhi e le proporzioni della sua figura, onde poterne parlare: mai ho meritato di averne conoscenza. Ogni sforzo in questo senso è completamente inutile" (santa Teresa).
Il colore dei suoi occhi... Impurità della santità femminile! Portare fino in cielo l'indiscrezione del proprio sesso: questo può consolare e risarcire tutti quelli - e, ancora meglio, quelle - che sono rimasti al di qua dell'avventura divina. Il primo uomo, la prima donna: ecco l'essenza permanente della Caduta che niente, né il genio né la santità, riscatterà mai. Si è forse veduto un solo uomo nuovo, in tutto superiore a quello che egli fu? Per Gesù stesso la Trasfigurazione probabilmente non significò altro che un episodio fuggevole, una tappa senza seguito...
Fra santa Teresa e le altre donne vi sarebbe dunque soltanto una differenza nella capacità di delirare, una questione di intensità e di direzione dei capricci. L'amore - umano o divino - livella gli esseri: amare una sgualdrina o amare Dio presuppone un medesimo movimento: in entrambi i casi si segue un impulso da creatura. Soltanto l'oggetto cambia; ma quale interesse offre, dal momento che esso è solo un pretesto per il bisogno di adorare, e che Dio è semplicemente un diversivo fra tanti altri?