Emil 108



CIELO E IGIENE

La santità: frutto supremo della malattia; quando si è in buona salute, essa sembra mostruosa, inintelligibile e malsana al massimo grado. Ma basta che quell'amletismo automatico che è la Nevrosi reclami i suoi diritti, perchè i cieli prendano forma e costituiscano la cornice dell'inquietudine. Ci si difende dalla santità curandosi: essa proviene da una sporcizia particolare del corpo e dell'anima. Se il cristianesimo avesse proposto l'igiene in luogo dell'Inverificabile, si cercherebbe inutilmente, nel corso della sua storia, un solo santo; ma esso ha coltivato le nostre piaghe e il nostro sudiciume, un sudiciume intrinseco, fosforescente...
La salute: arma decisiva contro la religione. Inventate l'elisir universale: il cielo sparirà per sempre. è inutile sedurre l'uomo con altri ideali: saranno più deboli delle malattie. Dio è la nostra ruggine, il deperimento insensibile della nostra sostanza: quando Egli ci penetra, noi crediamo di elevarci, ma discendiamo sempre di più; quando siamo giunti al termine, egli incorona il nostro decadimento, ed eccoci "salvati" per sempre. Superstizione sinistra, cancro aureolato che rode la terra da millenni...
Odio tutti gli dèi; non sono abbastanza sano da disprezzarli. è questa la grande umiliazione dell'Indifferente.