Emil 118


La storia è l'ironia in azione, il ghigno dello Spirito attraverso gli uomini e gli avvenimenti. Oggi trionfa una data opinione che domani, vinta, sarà vituperata e rimpiazzata: coloro che vi hanno aderito la seguiranno nella sconfitta. Subentra un'altra generazione: la vecchia opinione torna d'attualità; i suoi monumenti demoliti vengono ricostruiti... in attesa che crollino di nuovo. Nessun principio immutabile regola i favori e le asprezze della sorte: la loro successione partecipa dell'immensa farsa dello Spirito, la quale confonde, nel suo gioco, gli impostori e i ferventi, le astuzie e gli ardori. Osservate le polemiche di ogni secolo: non sembrano motivate né necessarie. Eppure costituirono la vita di quel certo secolo. Calvinismo, quietismo, Port-Royal, Enciclopedia, Rivoluzione, positivismo, ecc.: che sequela di assurdità, per quanto necessarie - che inutile, e tuttavia fatale, sperpero! Dai concili ecumenici fino alle controversie della politica contemporanea, le ortodossie e le eresie hanno aggedito la curiosità dell'uomo con la loro irresistibile insensatezza. Sotto travestimenti diversi vi saranno sempre dei pro e dei contro, che si tratti del Cielo o del Bordello. Migliaia di uomini soffrirono a causa di sottigliezze concernenti la Vergine e il Figlio; migliaia d'altri si tormentarono a causa di dogmi meno gratuiti, ma altrettanto improbabili. Tutte le verità costituiscono delle sètte che finiscono con l'avere un destino da Port-Royal, con l'essere perseguitate e distrutte; poi, una volta che le loro rovine sono divenute care, e si sono rivestite dell'aureola dell'ingiustizia subita, si trasformano in luogo di pellegrinaggio...
Non è meno irragionevole accordare più interesse alle discussioni intorno alla democrazia e alle sue forme che a quelle che ebbero luogo, nel Medioevo, intorno al nominalismo e al realismo: ogni epoca si intossica con un assoluto, secondario e fastidioso, ma in apparenza unico; non si può evitare di essere contemporanei di una fede, di un sistema, di un'ideologia, di appartenere - semplicemente - al proprio tempo. Per emanciparsene, bisognerebbe avere la freddezza di un dio del diprezzo...