Emil 124
TEORIA DELLA BONTà
"Poiché per te non c'è criterio definitivo né principio irrevocabile, né esiste alcun dio, che cosa ti impedisce di commettere tutti i delitti?"
"Scopro in me tanto male quanto in chiunque altro, ma esecrando l'azione - madre di tutti i vizi - non sono causa di sofferenza per nessuno. Inoffensivo, senza avidità e senza abbastanza energia o impudenza per affrontare gli altri, lascio il mondo come lo ho trovato. Vendicarsi presuppone una vigilanza di ogni istante e uno spirito sistematico, una continuità costosa, mentre l'indifferenza del perdono e del disprezzo rende le ore piacevolmente vuote. Tutte le morali rappresentano un pericolo per la bontà; soltanto l'incuria la salva. Avendo scelto la fiamma dell'imbecille e l'apatia dell'angelo, mi sono escluso dagli atti e, poichè la bontà è incompatibile con la vita, mi sono decomposto per essere buono".