Emil 127



IL CORRUTTORE

"Le tue ore, dove sono trascorse? Il ricordo di un gesto, il segno di una passione, la luce di un'avventura, una bella e passeggera follia - niente di tutto questo nel tuo passato; nessun delirio porta il tuo nome, nessun vizio ti onora. Sei passato senza lasciara traccia; ma quale fu dunque il tuo sogno?"
"Avrei voluto seminare il Dubbio perfino nelle viscere del globo, intriderne la materia, farlo regnare là dove lo spirito non è mai penetrato e, prima di raggiungere il midollo degli esseri viventi, scuotere la calma delle pietre, introdurvi l'insicurezza e i difetti del cuore. Architetto, avrei costruito un tempio alla Rovina; predicatore, avrei rivelato la farsa della preghiera; re, avrei innalzato l'emblema della ribellione. Poiché gli uomini covano una voglia segreta di ripudiarsi, avrei stimolato dovunque l'infedeltà a se stessi, immerso l'innocenza nello stupore, moltiplicato i traditori di sé, impedito alla massa di imputridire nel marcitoio delle certezze".