Emil 146


RESTAURAZIONE DI UN CULTO

Avendo consumato la mia qualità di uomo, niente mi è più di alcun profitto. Ovunque non scorgo altro che bestie da ideale che si imbrancano per belare le loro speranze... Quegli stessi che non vissero altrimenti, a che scopo si sarebbe concepita la "comunione" dei santi? ... Alla ricerca di un vero solitario, passo in rassegna le epoche e non trovo altro che il Diavolo... La ragione lo bandisce, il cuore lo implora... Spirito di menzogna, Principe delle tenebre, il Maledetto, il Nemico - come mi è dolce ricordare i nomi che infamarono la sua solitudine! E come lo ho caro da quando viene quotidianamente messo da parte! Potessi reintegrarlo nella sua condizione primitiva! Credo in lui con tutta la mia incapacità di credere. La sua compagnia mi è necessaria: l'essere solo va verso il più solo, verso il Solo... Mi faccio un obbligo di tendere verso di lui: il mio potere di ammirazione - per paura di restare inutilizzato - mi ci costringe. Eccomi dinanzi al mio modello: con la mia adesione punisco la mia solitudine colpevole di non essere totale e me ne fabbrico un'altra che la superi: è il mio modo di essere umile...
Si sostituisce Dio come si può: giacché ogni dio è buono, purchè perpetui nell'eternità il nostro desiderio di una solitudine capitale...